121 IL CONGIUNTIVO e un contest
Ciao a tutti…..
Bene quest’oggi il mio podcast sarà un po’ dedicato al congiuntivo ma in una forma un po’ più leggera spero. Perché prima farò qualche esempio dei vari tempi del congiuntivo e poi parlerò in po’ di una cosa che a me piace che sono le radio e i contest e userò ne contesto di quello che dirò congiuntivo e condizionale.
Un po’ di congiuntivo:
andare : che io vada che tu vada che lui vada che noi andiamo che voi andiate che loro vadano.
Es: io credo che domani loro vadano in montagna.
Io credo che loro ieri/la scorsa settimana/il mese scorso siano andati in montagna.
Io credevo che loro, quel giorno, andassero in montagna.
Io credevo che loro, il giorno precedente, fossero andati in montagna.
Io immagino che tu oggi/domani vada al mare.
Io immagino che tu, ieri/la settimana scorsa sia andato al mare
Io immaginavo che loro, quel giorno, andassero al mare
Io immaginavo che loro, il giorno precedente/il mese precedente… fossero andati al mare
PASSATO:
Leggere : che io legga che tu legga che lui legga che noi leggiamo che voi leggiate che loro leggano.
Io spero che voi leggiate molti libri di storia, sono utili.
Io spero che voi, ieri/la settimana scorsa… abbiate letto molti libri…
Io speravo, quel giorno, che voi leggeste molti libri…
Io speravo che voi, il giorno precedente… aveste letto molti libri…
Io suppongo che lei legga molto, sa molte cose interessanti.
Io suppongo che lei abbia letto, ieri…molto, sa molte cose
Io supponevo che lei leggesse molto, sapeva molte cose
Io supponevo che lei avesse letto molto….sapeva molte cose…
Sentire: che io senta che tu senta che lui senta che noi sentiamo che voi sentiate che loro sentano.
Io penso che voi sentiate parlare in italiano quando siete in Italia.
Io credo che loro sentano spesso la radio in italiano.
Io credo che loro sentano molte canzoni
Io credevo che loro sentissero molte canzoni
Io credevo che loro avessero sentito molte canzoni
PASSATO
Il prossimo fine settimana c’è il contest con le radio più importante dell’anno. E’ un contest organizzato dalla associazione degli USA, la più importante. A questo contest possono partecipare tutti i radioamatori del mondo, ma in realtà i partecipanti sono alcune migliaia. Infatti se partecipassero tutti sarebbero troppi e ne verrebbe fuori un caos. Io credo che sia meglio così, penso che sia meglio che i partecipanti non siano troppo numerosi.
Immagino che tutti nei giorni scorsi abbiano preparato le attrezzature per la gara, penso che ognuno abbia testato e provato antenne, radio ricevitori e trasmettitori. Penso che molti partecipanti abbiano fatto molti collegamenti in giro per il mondo per provare le radio. Sono convinto che molti abbiano messo a punto amplificatori e nuovi trasmettitori per cercare di vincere e comunque arrivare tra i primi in classifica.
Anche io ovviamente, ho fatto un po’ di prove, collegando diverse stazioni degli Stati Uniti orientali, da New York a Miami, dal Kentuky alla Virginia. Dubito però che per me sia possibile vincere questo contest. Considerato che molti radioamatori nel mondo hanno impianti e antenne molto più performanti delle mie. Ma mi piace però che partecipino a questo contest anche quelli che vengono chiamati i “big” della frequenza, radioamatori con impianti eccezionali, soprattutto americani ma anche australiani e giapponesi. A volte in questo contest è possibile effettuare collegamenti con luoghi remoti, magari l’Alaska o isole sperdute negli oceani.
In genere penso che a tutti noi appassionati piaccia collegare stazioni in luoghi un po’ esotici, magari, come ho detto, isolette sperdute, magari l’antartide o qualcuno che è andato nelle isole Andamane, nell’oceano indiano o all’isola di Pasqua. Una volta, anni fa, ho parlato per mezz’ora con un tizio che era su una barca in mezzo all’oceano atlantico e mentre lui parlava si sentiva il rumore del mare, del vento e delle onde, mi sembrava di essere con lui in mezzo al mare. Abbiamo parlato per una mezz’ora, poi come a volte accade, il suo segnale si è affievolito, si è abbassato e non era più comprensibile. Abbiamo fatto appena in tempo a salutarci poi la sua voce, il suo segnale, oramai debole è sparito come inghiottito dai rumori e dai capricci della propagazione. Chi era quel navigante…non lo so, so solo che era un italiano che aveva deciso di attraversare l’atlantico in barca a vela, erano in tre e quella notte aveva deciso di parlare un po’ con qualche italiano e aveva acceso la radio di bordo sulle nostre frequenze. Mi è piaciuto accompagnarlo per un po’ in mezzo al mare agitato, in mezzo alle onde e all’oscurità dell’oceano, gli ho fatto un po’ compagnia, credo.
Ma torniamo al contest!
Tanti anni fa pensavo che per me sarebbe stato impossibile partecipare, pensavo che tutti i partecipanti avessero radio eccezionali e grandissime antenne, ed ero convinto che molti partecipassero solo dopo aver speso grandi somme di denaro per i loro impianti. Poi circa quindici anni fa ho incominciato a partecipare e ho capito che anch’io avrei potuto partecipare a patto di non avere velleità di vittoria, ma solo per il gusto di competere con altri pur sapendo ed essendo perfettamente cosciente dell’impossibilità di una mia vittoria. Ormai partecipo da diversi anni e penso di aver ottenuto anche posizioni in classifica buone, nella mia categoria. Infatti io partecipo nella categoria di “bassa potenza” e singolo operatore. In pratica opero per tutta la durata del contest, di quarantotto ore, da solo e con una potenza di cento watt.
Sono convinto che partecipare a questi contest sia un buon allenamento anche per il cervello, infatti bisogna essere continuamente attenti, cogliere “al volo” le opportunità chiamando le stazioni che si ascoltano, bisogna usare contemporaneamente la radio e il computer, girare l’antenna nella giusta direzione e scegliere la frequenza giusta con la quale operare. Infatti su alcune frequenze si possono collegare, di giorno, stazioni di altri continenti, mentre di notte bisognare cambiare frequenza e tipo di antenna.
Credo che per piazzarsi in buona posizione sia necessario possedere comunque diversi tipi di antenne per le varie frequenze. Io possiedo e uso due tipi differenti di antenne, una per le frequenze più alte e un’altra più piccola per le frequenze più basse. Se volessi potrei comperare antenne più grandi e con maggiori prestazioni ma dovrei installare un traliccio alto almeno quindici metri e la spesa non sarebbe indifferente. Se in passato avessi fatto così forse sarei arrivato tra i primi in classifica ma non è poi così importante. L’importante è impegnarsi con i mezzi che si hanno a disposizione, e divertirsi.
Se non si facesse così non si otterrebbero buoni risultati.
Mi auguro che il prossimo fine settimana ci sia una buona propagazione delle onde radio. Infatti molto dipende anche da come le onde radio si propagano, cioè in pratica è come andare in barca a vela, se c’è buon vento si va e ci si diverte, ma se non c’è vento ci si ferma o si va adagio e ci si diverte meno. Ecco nel contest è un po’ la stessa cosa, se c’è molta propagazione si può facilmente collegare tutto il mondo, gli australiani arrivano in Europa con segnali forti e chiari e i giapponesi si fanno sentire con le loro grandi stazioni. Mi piace sentire l’inflessione che ognuno ha parlando inglese anche se nel contest in realtà non si parla molto. Infatti l’importante è collegare il maggior numero di stazioni nelle varie zone del mondo quindi si parla poco. Infatti si deve dire al corrispondente il proprio “nominativo” il “call” come lo chiamano gli americani, oltre alla zona da cui si trasmette.
A volte ci sono stazioni “rare” magari dalla Cina o dal sud est asiatico e allora c’è un po’ di casino, molte radioamatori che chiamano e vorrebbero collegare quella rara e ambita stazione sperduta nella Cina profonda o nell’isola di Norfolk a nord della Nuova Zelanda. Quando questo succede io cambio frequenza perché non mi piace “lottare” per un collegamento. Penso che sia inutile, penso anche cha sia un po’ contrario allo spirito che dovrebbe animare queste gare e in generale l’uso della radio. Infatti nel codice dei radioamatori esiste un “ham spirit”, un modo che dovrebbe essere un po’ elegante di usare la radio e rapportarsi con gli altri. A volte, come in tutte le competizioni, nel calcio ad esempio, ci sono i falli, comportamenti scorretti e per niente eleganti, fatti solo per vincere. Ecco nei contest a volte succede, qualcuno cerca da chiamare la stazione che qualcun altro sta collegando magari sfruttando la potenza del proprio impianto. Ma sono falli in cui nessuno per fortuna si fa male anche se qualcuno si arrabbia, o cambia frequenza come il sottoscritto.
Partecipare a questo contest è anche un po’ faticoso a dire la verità, infatti alcuni collegamenti sono possibili durante le ore notturne e quindi è importante stare svegli anche durante la notte magari fino alle due o alle tre del mattino. Il problema è che al mattino di solito verso le sette o le otto o comunque in mattinata arrivano spesso le stazioni australiane e giapponesi e allora le ore di sonno sono poche. Ma va bene così, sono felice di rubare ore al sonno per partecipare a questa gara, e sono sempre meravigliato di usare un mezzo così potente e entusiasmante come la radio. Infatti a mio parere è fuor di dubbio che la radio resta ancora il mezzo migliore per comunicare in assoluta libertà.
Lo vediamo anche, purtroppo, nelle guerre, le comunicazione che Elon Musk garantisce agli ucraini tramite la rete di satelliti dello Star Link non è altro che un potente mezzo radio che garantisce una efficiente comunicazione. Ricordiamoci che anche i cellulari e i satelliti usano onde radio per comunicare e internet spesso funziona grazie a satelliti e ripetitori radio ad alta frequenza. Sono tutti aggeggi camuffati da telefoni o che usano internet ma usano sempre la tecnologia delle radio.
Bene concludo qui questo podcast…radio e vi saluto.