134 GLI OBBIETTIVI

Oggi parlerò di una argomento, non dico di psicologia, ma forse un po’ vicino alla psicologia. Sempre tenendo presente che lo farò in modo piuttosto leggero, senza pretesa di insegnare cose particolari, ma solo per farne un argomento di discussione.

Oltretutto in questi ultimi anni sono molto diffusi libri su quella che viene definita “la crescita personale”. Molti scrivono e danno consigli anche utili, su come dobbiamo comportarci e come dobbiamo affrontare i problemi e risolverli. Quindi non dirò nulla di nuovo o di nuovo non sono in grado di dare consigli particolari su questo argomento ma farò degli esempi da me vissuti, delle esperienze, diciamo. Quindi diciamo che il vero obbiettivo di questo podcast non è dare consigli particolarmente unici e preziosi, ma, ovviamente, imparare l’italiano ascoltando, niente di più.

 Bene l’argomento comunque sono gli obiettivi. Ma cos’è un obiettivo?

Dunque proviamo a darne una definizione.

Quando abbiamo intenzione di fare un attività, qualunque, ad esempio giocare a tennis, andare in vacanza, al mare o in montagna abbiamo, a volte, in modo inconsapevole (cioè senza che ce ne rendiamo conto) un obiettivo. Magari può essere semplicemente quello di divertirci, di raggiungere una meta. Può essere una meta facile o una meta difficile. Ognuno deve scegliere, e in effetti sceglie, i propri obbiettivi in base diciamo anche ai propri desideri e alle proprie capacità. L’obbiettivo che per una persona è bellissimo e che da soddisfazione, per un’altra persona può sembrare incomprensibile. Alcune persone hanno come obiettivo raggiungere la vetta di una montagna magari rischiando la vita, altre persone vogliono imparare a giocare bene a tennis, o a scacchi altri vogliono viaggiare in tutto il mondo e vedere tanti posti nuovi. (questo è un obiettivo piuttosto diffuso).  Ad esempio un appassionato di radio potrebbe avere come obiettivo, che ne so…di collegare, dall’Italia qualcuno che sta in Alaska  perchè ha voglia di provare, si dice anche testare, fare un test, l’impianto, le sue radio, oppure collegare qualcuno che è in un’isola sperduta nell’oceano Atlantico. Ecco obiettivi come questi possono sembrare incomprensibili, però ognuno ripeto si sceglie i propri obiettivi.

Quello che vorrei un po’ sottolineare adesso è come si dovrebbe fare per raggiungere un obbiettivo. Quello che conta, più di ogni altra cosa, è la motivazione, quello che ci spinge a cercare di raggiungere il nostro obbiettivo, la nostra meta. E se siamo veramente interessati a raggiungere quell’obbiettivo dobbiamo impegnarci a fondo, alcuni dicono senza mollare mai, cioè senza desistere, senza rinunciare.  Altri dicono invece che rinunciare a raggiungere un obbiettivo, in una società che ci spinge sempre a ottenere il massimo da noi stessi, è una cosa saggia e giusta. (a voi la scelta).

Belle parole, le prime, quelle che incitano a non rinunciare mai, che a volte si scontrano con la realtà. Innanzitutto alcuni dicono che gli obiettivi che vogliamo raggiungere devono essere, reali, cioè fattibili, in pratica raggiungibili. E già qui c’è una seria difficoltà. Come facciamo a sapere se un obbiettivo è raggiungibile, per noi. Se io voglio diventare un grande cantante come faccio? Se voglio diventare bravissimo nel gioco degli scacchi e mi pongo l’obbiettivo di diventare il giocatore più bravo cosa devo fare? Banalmente allenarmi e fare un passo alla volta, magari posso iscrivermi a un club per avere la possibilità di incontrare altri giocatori e confrontarmi con loro, al giorno d’oggi potrei giocare on line con tante altre persone di tutto il mondo. Poi potrei iscrivermi a dei tornei, se ci sono, nella mia città. Già giocando con molte persone potrei ad esempio rendermi conto del mio “talento” cioè della mia concreta capacità di giocare ad un certo livello. Cioè potrei avere un primo riscontro e potrei rendermi conto delle mie reali possibilità di andare avanti. Potrei rendermi conto se l’obbiettivo che mi sono prefissato è, per me, raggiungibile o no. Ovviamente se giocando con altre persone, dopo un po’ di tempo’, i risultati sono deludenti anche se mi sono allenato e mi sono impegnato a fondo, probabilmente, molto probabilmente, non diventerò mai un campione di scacchi. Questo non deve però deprimerci, non ci dobbiamo sentire frustrati. Magari ci siamo comunque divertiti. L’importante ha detto qualcuno, è partecipare.

A volte quando io faccio le gare con le mie radio mi pongo come obbiettivo di arrivare a un certo numero di collegamenti. Devo dire ad esempio che quasi mai, anzi direi mai, mi pongo come obbiettivo di vincere, perché conosco i limiti delle radio che posseggo, so che altri hanno radio più potenti, antenne migliori e quindi so che se mi ponessi come obbiettivo di vincere, farei una cosa senza senso. Ecco in questo caso mi porrei un obbiettivo, per me, in questo momento, impossibile da raggiungere, appunto per i limiti delle mio impianto radio. Diciamo quindi che noin ci sono le condizioni per poter raggiungere quell’obbiettivo. Ovviamente tutte le volte che faccio un contest, cerco di arrivare nella parte diciamo alta della classifica, o perlomeno non in quella troppo bassa. Di solito ci riesco.

Vi faccio un altro esempio di un obbiettivo, semplice e banale, che io e un mio amico ci siamo posti quando eravamo ragazzi. Volevamo vincere un torneo di ping pong che si teneva in una cittadina in Trentino. Ci siamo allenati moltissimo, anche a casa, dove avevamo un tavolo a disposizione. Durante le vacanze, ci siamo iscritti al torneo e siamo arrivati tra i primi, ma non siamo mai riusciti a vincerlo; abbiamo partecipato per tre anni credo. Siamo rimasti male, è vero, ma alla fine ci siamo comunque divertiti un sacco, e siamo rimasti contenti del nostro risultato. (rimanere male significa restare delusi da qualcosa che ci interessa. Si può rimanere male per un comportamento di una persona. Magari siamo rimasti esclusi da qualcosa. Un amico non ci ha invitato a una festa e noi siamo delusi, un po’ tristi, siamo rimasti male…per il mancato invito)

A quel torneo forse, se ci fossimo allenati di più, avremmo vinto, o forse no. Avevamo raggiunto il nostro limite. Si giocava in coppia.

Gli altri erano semplicemente più bravi. Ecco forse qui non abbiamo raggiunto l’obbiettivo perché probabilmente non avevamo abbastanza talento per vincere.

A volte contano anche gli incontri che si fanno nella vita. Ad esempio io al liceo, al primo anno ho vinto una medaglia d’argento per la corsa nei cento metri. Alle medie avevo avuto un bravissimo insegnate di ginnastica che mi aveva aiutato a migliorarmi. In effetti ero bravo nella corsa e mi piaceva. Poi al secondo anno del liceo il professore era, a dir poco, arrogante, stupido e incapace….morale della storia non ho più corso. In quel caso la motivazione c’era, l’impegno c’era ma diciamo che non c’erano le condizioni per poter raggiungere un obbiettivo. In quel caso era di andare avanti e partecipare a gare provinciali e poi regionali. Probabilmente non sarei mai andato alle olimpiadi, ma un po’ di strada l’avrei fatta. Mi è rimasto un po’ di rammarico per quella storia. (il rammarico è un sentimento che indica un po’ di …rabbia…di scontentezza per una cosa che avremmo potuto fare ma non abbiamo fatto).

Molti dicono che il riscontro è la cosa fondamentale per capire se un obbiettivo è raggiungibile o no. Non sempre è così. Alcuni scrittori, anche di successo, hanno inviato le loro opere per la pubblicazione a importanti agenzie letterarie che hanno respinto le opere giudicandole brutte e inadatte alla pubblicazione. Peccato che, a volte, alcune opere, poi pubblicate da altre case editrici, hanno avuto un successo enorme. Alcuni importanti case discografiche hanno giudicato in modo negativo i “provini” di cantanti poi diventati famosissimi. (provini sono delle esibizioni brevi che a volte i cantanti devono fare per ottenere la diffusione delle loro opere. Sono brevi spettacoli. Ora ci sono gli spettacoli organizzati proprio per questo…come i Talent show).

Quando si fissa un obbiettivo “raggiungibile” non ci si deve scoraggiare se si incontrano delle difficoltà. Forse l’ho già detto in qualche altro podcast. Per avere la patente per le mie radio ho dovuto fare un esame di telegrafia, cioè dovevo dimostrare che ero in grado di capire segnali come questi, ascoltate per un minuto…..

Ecco sembra quasi impossibile capirci qualcosa, e anche a me all’inizio, sembrava così. A volte pensavo che non ci sarei mai riuscito. Ma poi, dopo una bocciatura e quasi due anni di allenamento, sono riuscito.

Bene ho fatto una piccola discussione sull’argomento. Ora vorrei rapportare tutto il discorso allo studio delle lingue.

Anche quando studiamo una lingua dobbiamo avere degli obbiettivi, se possibile, abbastanza chiari. Se l’obbiettivo è imparare bene, e sottolineo bene, una lingua dobbiamo impegnarci molto, dobbiamo dedicare del tempo a questa attività. E’ importante però procedere anche un passo alla volta. Quindi se il nostro obbiettivo è diventare bravi dobbiamo, ad esempio, mettere come obbiettivo quello di essere costanti, di fare le cose con continuità, senza smettere. Poi dobbiamo fissare degli obbiettivi, diciamo minori, da raggiungere. Uno potrebbe essere quello di migliorare la grammatica, e allora dobbiamo praticarla e studiarla. Uno potrebbe essere di migliorare la fluidità del parlato e allora dobbiamo parlare, di più. Uno potrebbe essere migliorare la comprensione e allora dobbiamo ascoltare molto, ogni giorno, cose abbastanza comprensibili, se no è inutile. In questo caso il riscontro lo possiamo avere da chi ci insegna o ci aiuta, ma a volte lo capiamo da soli se stiamo migliorando. In una lingua o in qualunque altra attività. Questi piccoli obbiettivi a volte sono importanti. Ad esempio se vogliamo imparare a parlare bene una lingua con la grammatica dobbiamo andare “per gradi”. E’ inutile studiare, ad esempio. Il periodo ipotetico (faccio un esempio) se non siamo capaci di coniugare bene i verbi e non sappiamo usare il passato prossimo. E’ inutile, a volte, leggere libri troppo difficili se non siamo in grado di esprimerci nelle cose semplici di ogni giorno.

Bene vi svelerò adesso quali sono i miei obbiettivi per il futuro.

Primo viaggiare un po’ di più….negli ultimi tempi ci siamo mossi poco adesso vorremo ricominciare ad andare un po’ in giro.

Secondo: sistemare la mia collezione di radio antiche….ne ho un po’che vanno controllate e rimesse un po’ in sesto (rimettere in sesto significa a volte controllarle e, in alcuni casi, sostituire pezzi che non funzionano bene. per fortuna un mese fa ho trovato in internet il sito di un riparatore di radio antiche, nella mia città. Gli ho già portato un vecchia radio della Brionvega. L’ha riparata e adesso funziona bene.

Forse non quest’anno….ma prima o poi vorrei incominciare a fare collegamenti terra/luna /terra con le radio….ne ho parlato in un podcast, si tratta di collegare altre radioamatori facendo rimbalzare segnali radio contro la superficie della luna. I segnali partono dall’Italia, vanno contro la superficie della luna e tornano sulla terra, così si collegano stazione americane, o di altri continenti.  Ecco per raggiungere questo obbiettivo dovrò però fare alcuni passi. Dovrò procedere un po’ alla volta.

Ad esempio dovrò cambiare le antenne, poi comperare un nuovo rotore (il rotore è quel meccanismo che permette di girare le antenne in una direzione e anche alzarle e puntarle verso la luna) e poi imparare un po’ la tecnica necessaria per fare i collegamenti.

Un sfizio, diciamo una curiosità, potremmo chiamarla, per il momento, l’ultima frontiera, per noi appassionati di radio.

Bene termino qui e vi lascio ai vostri obbiettivi.

Saluti a tutti…