164 DARWIN E L’ORIGINE DELLE SPECIE.

In questo Podcast parlerò di un personaggio importante per la storia sella scienza. Charles Darwin, che ha scritto un trattato, sulle origini delle specie.

Un trattato è un libro che parla di un argomento che può essere di scienza, di psicologia, di medicina. E’ un libro che “tratta” cioè descrive nei particolari un argomento.

Darwin ha scritto in pratica due libri, uno in cui descrive il suo viaggio e un altro in cui spiega, diciamo così, la sua teoria.

Parlerò prima del suo viaggio poi, un po’, della sua teoria, L’origine delle specie.

Vorrei premettere che ho deciso di parlare della vita e delle scoperte di Darwin perché, secondo me, la sua vita rappresenta l’esempio di un uomo che aveva un interesse grandissimo per la scienza, in particolare per la biologia e la geologia ma rappresenta soprattutto un esempio dell’impegno, della dedizione, della passione che ci vuole per ottenere risultati in un campo. In tutti i campi questo è necessario, secondo me.

Darwin ha dedicato cinque anni della sua vita, da giovanissimo, per girare il mondo in condizioni non certo confortevoli.

Ha fatto il giro del mondo su una nave, una barca a vela. Non era in una moderna nave da crociera, era su una barca a vela, non molto grande.

Ho letto, parte del suo libro in cui descrive il suo lunghissimo viaggio. E’ molto bello, la traduzione in italiano è fatta molto bene. Ovviamente è un libro scritto da un naturalista e quindi a volte, anzi spesso, si sofferma a descrivere particolari e comportamenti di insetti e animali, ma secondo può essere interessante soprattutto per le descrizioni. Darwin infatti descrive anche l’ambiente che lo circonda, a volte le persone e i luoghi che visita.

Le descrizioni dei luoghi che Darwin ha visitato sono fatte molto bene, rendono bene l’idea di cosa erano quei luoghi nel 1800.

Bene premesso questo incominciamo.

Dunque Darwin nasce in Inghilterra nel 1809 e già da ragazzo manifesta (cioè fa vedere) interesse per la scienza e la natura in generale. Infatti da ragazzo all’età forse di 14 anni faceva degli esperimenti insieme  al fratello in una specie di capanna e probabilmente questi esprimenti provocavano odori nauseabondi, cioè insopportabili.

Non so esattamente cosa facesse. Per questo il padre gli aveva impedito di farli vicino alla casa e aveva dato ai due ragazzi un luogo appartato, praticamente il locale degli attrezzi, dove fare questi esperimenti. Darwin collezionava uova di uccelli, e insetti.  Doveva quindi essere diciamo così….un ragazzo un po’ strano.

All’età di sedici anni il padre lo iscrive alla facoltà di medicina, ma Darwin non era portato (non essere portati significa non avere a volte la voglia di fare una cosa ma anche non essere adatti per fare una cosa). Quindi lui non era adatto per fare il medico, infatti quando si faceva l’ora di studio assistendo a interventi di chirurgia lui si sentiva male. Chiaramente la medicina non faceva per lui. Ecco a volte si dice: questa cosa non fa per me, cioè non mi piace, magari ha degli aspetti che non sopporto, che mi danno fastidio. Nel 1827 il ragazzo abbandona gli studi di medicina. Aveva diciotto anni.

Il padre cerca di indirizzarlo (indirizzare significa tentare di far fare una cosa a qualcuno) verso gli studi ecclesiastici, cioè voleva farlo diventare un prete. Ma anche qui Darwin non si trovò a suo agio. Però in questo periodo conosce dei naturalisti, uomini di scienza e qui incomincia la sua strada di naturalista.

Fa anche dei viaggi in nave nel Mediterraneo. E poi ad un certo punto, capita una cosa un po’ casuale che da l’occasione a Darwin di fare un viaggio intorno al mondo con una nave. Infatti era stato organizzato un viaggio a carattere scientifico con una nave in grado di affrontare gli oceani e di fare il giro del mondo.

L’organizzatore di questa spedizione, fatta per esplorare e mettere a punto le carte geografiche, voleva avere a bordo anche un naturalista e aveva già scelto un’altra persona.

All’ultimo momento, circa un mese prima, questa persona decise di rinunciare al viaggio e allora l’organizzatore pensò di offrire il posto appunto a Darwin.

Per questo viaggio Darwin non avrebbe ricevuto alcuna retribuzione, nessuna paga. Sarebbe solo stato imbarcato sulla nave come naturalista. La nave era un brigantino britannico il Beagle.

Era una nave non molto grande, lunga ventisette metri e larga otto. Navi del genere era molto frequenti nel 1800 e spesso facevano naufragio quando incontravano tempeste e venti molto forti. Il viaggio inizialmente prevedeva una durata di due anni ma poi fini per durare ben cinque anni e portò Darwin in molti posti sperduti in tutti i continenti.

In viaggio ebbe inizio il 27 dicembre del 1831 da Plymouth in UK. La prima tappa furono le isole dell’arcipelago di capo verde. Capo Verde è un arcipelago dell’oceano Atlantico. a circa cinque ore di volo da Londra. Oggi con i voli di linea Capo verde è una meta turistica raggiungibile facilmente, nel 1830 arrivarci voleva dire salire su una nave e affrontare l’Oceano Atlantico.

La nave fece una prima tappa a Tenerife nelle isole Canarie, ma nessuno potè scendere a terra. Ecco il testo scritto da Darwin: “Siamo giunti il 6 gennaio a Tenerife ma ci è stato impedito di sbarcare perché temevano che portassimo il colera

 A quell’epoca un altro dei pericoli dei viaggi in mare erano le malattie che spesso erano anche mortali. Ammalarsi durante un viaggio in nave era ovviamente pericoloso. E spesso i marinai quando sbarcavano da una nave portavano nei porti delle malattie.

Il Beagle proseguì quindi fino a Capo Verde. Qui Darwin scese a terra e esplorò l’isola facendo ricerche anche di carattere geologico e raccolse dati su animali e piante.

Ecco una parte della sua descrizione delle isole :” il 16 gennaio 1832 abbiamo gettato l’ancora presso Santiago la principale isola di Capo Verde. I fuochi vulcanici di epoche passate e il calore cocente del sole tropicale hanno reso in molti punti il suolo sterile e inadatto alla vegetazione…..a stento (cioè con difficoltà)  si può vedere il verde di una foglia lungo ampi tratti delle pianure laviche. Eppure greggi di pecore insieme a qualche mucca, riescono a viverci…..quando le isole sono state scoperte le immediate vicinanze di Porto Praja (la città più importante) erano coperte di boschi, il cui taglio indiscriminato, ha causato qui come a Sant Elena, e in alcune delle isole Canarie, una sterilità quasi completa………l’uccello più comune è il Martin Pescatore che se ne sta tranquillamente appollaiato sui rami della pianta del ricino….”

Da Capo Verde il viaggio prosegue fino ad arrivare in Brasile a Rio de Janeiro. In queste occasioni Darwin esplorava l’interno del continente a cavallo accompagnato da altre persone. Le condizioni non erano certo favorevoli. Non esistevano hotel o resort in cui alloggiare ma l’esploratore si doveva accontentare di quello che c’era all’epoca.

Ecco una descrizione del luogo dal libro di Darwin :

il nostro gruppo era composto da sette persone. La prima tappa è stata molto interessante. La giornata era estremamente calda e quando passavamo tra gli alberi ogni cosa sembrava immobile, tranne le grandi brillanti farfalle, che svolazzavano pigramente intorno a noi…..i colori erano intensi, con un predominanza di blu scuro, e il cielo e le calme acque della baia rivaleggiavano tra loro quanto a magnificenza”.

Rivaleggiare significa fare a gare, avere un rivale, qualcuno o qualcosa con cui confrontarsi. Qui è chiaramente una metafora. IL cielo e l’acqua fanno a gara, rivaleggiano, per vedere chi è più bello, magnifico.

Darwin in Brasile entra nella foresta e viaggia a cavallo per ore. Il gruppo composto da sette persone si ferma a riposare in una specie di casa/albergo. Ecco la descrizione.

queste case sono generalmente di grandi dimensioni e costruite con grossi pali messi in verticale e rami intrecciati e quindi intonacati. (l’intonaco è quella specie di cemento che di solito copre le facciate delle case). Di rado hanno un pavimento e mai delle finestre con vetri. Ma sono generalmente dotati di una buon tetto. In queste costruzioni la facciata è aperta, a formare una specie di portico, in cui sono sistemati tavoli e panche…….i viaggiatori posso riposare per quanto possibile su una piattaforma in legno sopra la quale è posta una sottile stuoia (cioè una specie di tappet) di paglia.”

Ecco questo per farvi capire in quali condizioni si svolgeva il viaggio.

“Appena arrivati era nostra abitudine…..dar da mangiare ai cavalli e poi chiedere se era possibile avere qualcosa da mangiare.” < Qualsiasi cosa vogliate> era la risposta. Ma le cose non erano esattamente così….Darwin scrive che loro chiedevano: <Potete favorirci del pesce?>…<No signore>…<minestra?>…<No signore>…<Pane?>…<No signore>…<Carne secca?>…<No signore>. “Se eravamo fortunati in un paio di giorni ricevevamo pollame riso e farina.”

In alcune occasione a Campos Novos l’esploratore ha trovato invece accoglienza e ha potuto mangiare in modo ottimo.

In sud Amarica Darwin trascorse otre tre anni esplorando e raccogliendo dati e campioni di animali e piante che poi spediva in UK.

Nelle descrizioni fatte durante le sue osservazioni di insetti Darwin era molto preciso e riusciva a cogliere particolari e informazioni utilissime per i suoi studi. Osservava il comportamento dei ragni che catturavano insetti, il modo in cui i ragni intessevano la loro ragnatela e il modo in cui gli insetti catturati tentavano di sfuggire. Annotava la colorazione delle piante, delle foglie e delle rocce, catalogando tutto ciò che incontrava durante le sue lunghe escursioni a cavallo all’interno del continente sud americano.

Nella terra del Fuoco, la punta più meridionale dell’America del sud esiste un monte chiamato Monte Darwin. Fu il comandante del Beagle che decise di chiamare quella montagna Darwin perché Darwin era riuscito, un giorno, a salvare dei marinai in grande difficoltà su una scialuppa (una piccola barca che serve quando le navi stanno per affondare) e quindi, in occasione del venticinquesimo compleanno di Darwin, quindi il 12 febbraio 1834 venne dato il nome alla montagna che fu avvistata dalla nave.

Durante il viaggio in sud America Darwin passò molti giorni sulla terra ferma a esplorare raccogliere dati e materiali capire e catalogare i vari animali che di volta in volta trovava.

Una tappa fondamentale del viaggio furono poi le isole Galapagos, al largo delle coste dell’Equador (a circa mille km dalla costa nell’Oceano pacifico.)

Queste isole, oggi frequentate da turisti un po’ di tutto il mondo, sono particolari perché il loro ambiente naturale è ancora incontaminato. La distanza dal continente e da ogni altra terra ha consentito lo sviluppo di specie animali e vegetali uniche al mondo. Ci sono infatti solo su queste isole tartarughe ”giganti”, iguane (che sono una specie di grossa lucertola) e diverse specie di piante presenti solo qui.

La superfice è circa 8000 kmq quasi come una regione italiana, L’Umbria.

Citerò alcune delle specie più diffuse nell’arcipelago.  L’albatros, un grande uccello marino con un apertura alare di oltre due metri e mezzo. Vive alle Galapagos per alcuni mesi poi migra verso sud est, in Perù e in Equador. ………………………

Dopo le Galapagos Darwin ha attraversato tutto l’Oceano Pacifico, si è fermato in Australia, a Sidney  e poi ha attraversato l’Oceano indiano , è arrivato di nuovo nel Oceano Atlantico girando intorno all’Africa ed è ritornato in Brasile e da lì in Inghilterra. Il giro del mondo in 5 anni.

Dopo il suo viaggio Darwin scrive il suo trattato: L’origine delle specie.

Ma cos’è una specie. Dunque come definizione possiamo dire che una specie è un insieme di individui, ad esempio…i leoni che accoppiandosi tra di loro posso generare figli che a loro volto possono continuare la specie.

La sua teoria nell’evoluzione delle specie in grandissima sintesi (una sintesi è un riassunto di qualcosa), dice che tutte le specie che esistono derivano da un unico antichissimo antenato dalle origini lontanissime (milioni di anni).

Secondo Darwin tutti gli esseri viventi si evolvono, cioè cambiano per adattarsi meglio all’ambiente. Quindi in pratica sopravvivono solo gli organismi che sanno adattarsi meglio all’ambiente e anche ai cambiamenti dell’ambiente.

Ma secondo Darwin l’evoluzione è, in parte, anche casuale, una specie cambia anche per piccoli diciamo così errori nella riproduzione del DNA. Così casualmente nasce un individuo con una caratteristica casuale che lo rende un po’ diverso dagli altri. Questa caratteristica magari porta anche un vantaggio a questo individuo, così, per selezione naturale tutti gli individui che hanno questa caratteristica sopravvivono meglio degli altri.

All’interno di ogni specie c’è anche una competizione per le risorse disponibili, quindi, in generale, sopravvivono gli appartenenti a una specie che sono più forti, o forse più intelligenti e quindi questi individui trasmettono i loro caratteri ai loro discendenti e così via.

In effetti in natura esistono essere viventi diversissimi tra di loro che si sono adattati ad ambienti diversi e a volte estremi. Un esempio è l’orso polare che ha una pelliccia bianca per mimetizzarsi con il bianco della neve e dei ghiacci (così le sue prede hanno difficoltà a vederlo). Ha un spesso strato di grasso che lo protegge dal freddo, ha zampe molto grandi che gli permettono di camminare nella neve.  Un altro esempio: la giraffa, ha il collo e le zampe lunghe per poter mangiare le foglie dei rami più alti degli alberi, ha il pelo a macchie per mimetizzarsi nella savana. E’ quindi possibile che in un lontanissimo passato sia nata una giraffa che, causalmente, aveva il collo più lungo delle altre, questo fatto ha dato a quella giraffa un qualcosa in più rispetto alle altre, così diciamo i suoi discendenti che avevano il collo lungo riuscivano a mangiare di più delle giraffe con il collo corto. Alla fine la selezione naturale ha fatto si che ora esistono solo giraffe dal collo lungo. In questo modo le giraffe si sono anche adattate all’ambiente dove ci sono pochi alberi ed è importante riuscire a mangiare le fogli più in alto.

Alcuni animali come ad esempio la marmotta hanno escogitato un modo singolare di adattarsi all’ambiente. La marmotta va in letargo, cioè in inverno dorme. In primavera e in estate mangia molto e ingrassa, mette su chili, potremmo dire. Poi durante il letargo in sostanza dorme, consuma pochissime energie e si sveglia solo in primavera. Anche altri animali vanno in letargo, l’orso ad esempio.

Un intuizione che ha rivoluzionato il concetto stesso di evoluzione e delle specie esistenti.

https://www2.units.it/darwin/galapagos.html