UNA GITA SUL LAGO MAGGIORE

Impara l'italiano lago Maggiore

Il lago Maggiore è uno dei più grandi laghi italiani. Si trova nel nord ovest del paese ed è famoso per le mete turistiche delle sue sponde (shores), Arona Stresa e altre note località. In questo breve articolo descriverò una gita in barca a vela (sail boat) su questo stupendo lago di origine glaciale. Le acque di questo lago sono infatti il residuo del ghiacciaio dell’ultima grande glaciazione terminata circa 10.000 anni fa.

Siamo partiti da Milano alle 8.00, ero infatti accompagnato da mio cugino esperto velista (expert sailor). Siamo giunti sulle rive (shores) del lago alle 10.00. Era una splendida giornata e il sole di maggio riscaldava (warmed) l’aria limpida del mattino. Alla boa ci aspettava la barca, un Comet di dieci metri, barca perfetta per la navigazione sul lago. Dopo i soliti preparativi (usual preparation) abbiamo preso il largo (took off). Una brezza leggera ma costante spingeva la barca gonfiando (inflating) la randa (main sail).

Giunti quasi al centro del lago abbiamo issato anche il fiocco (bow sail), una piccola vela di prua. Con le due vele, con la brezza che rinforzava e navigando di bolina (bowline), quindi con la barca inclinata su un lato, abbiamo raggiunto i 6 nodi di velocità. Diverse altre barche a vela solcavano le acque del lago. Abbiamo navigato per circa tre ore arrivando sino al Santuario di Santa Caterina del Sasso costruito a picco sul lago (0verlooking the lake). Un antico Santuario risalente al XII secolo anche se la sua effettiva realizzazione è del XIV secolo. La tradizione dice che l’eremo fu costruito inizialmente per volere di un mercante sfuggito ad una tempesta sul lago, come ringraziamento per la morte evitata.

Ci siamo fermati a circa cento metri dalla costa rocciosa per ammirare il Santuario. Il caldo sole di maggio si faceva sentire e ci siamo abbronzati un po’ distesi sulla barca. Dopo aver sostato davanti al santuario per circa un’ ora, ed aver pranzato, abbiamo preso la via del ritorno. Il vento ha rinforzato trasformandosi in una brezza moderata con raffiche più forti. Io ero al timone e mio cugino manovrava le vele per mantenere la massima velocità possibile.

Il paesaggio era splendido. Il Lago Maggiore è circondato su tutti i lati da montagne che sono ricoperte da vegetazione di un verde intenso. La superficie del lago era un po’ agitata, piccole onde sollevate dalle raffiche più forti facevano beccheggiare il Comet.

La barca sempre inclinata su un lato affrontava le raffiche talvolta anche forti senza difficoltà, ma dopo qualche minuto il vento è diventato più teso e per diminuire lo sbandamento abbiamo ridotto la vela più grande, la randa. Poco dopo il vento ha rinforzato ancora e il lago ha iniziato ad incresparsi e le onde sono diventate più alte. Per navigare con maggior comodità abbiamo ridotto anche la vela più piccola, il fiocco.

Con le vele piccole la barca ha comunque raggiunto in tutta sicurezza i 7 nodi e, navigando sempre di bolina, grazie all ’esperienza di mio cugino, in circa un’ora e mezza siamo di giunti di nuovo al porticciolo mentre il vento calava di intensità fino a tornare ad essere una brezza leggera.