120 IL FASCISMO

In questo podcast parlerò di un argomento molto gettonato, molto discusso. Non passa giorno senza che in Italia non si parli di fascismo, nei riguardi di formazioni che ancora oggi simpatizzano più o meno apertamente con il movimento fascista. Non ce ne sono molte a dire la verità e non si proclamano apertamente fascisti (anche perché in Italia ricostituire il partito fascista è proibito per legge).

Questo argomento è anche di attualità perché nelle ultime elezione ha vinto un partito di destra e alcuni miei studenti, di alcuni paesi in Europa, mi hanno riferito che si sente dire che in Italia hanno i vinto i neofascisti.

Allora, sgomberiamo subito il campo da falsità e preconcetti. Il partito che ha vinto, Fratelli d’Italia non è un partito fascista, ma è un partito di destra, così com’è la Lega e il partito di Silvio Berlusconi (Forza Italia, che si proclama di centro destra).

Quindi diciamo che il fascismo è stato ben altra cosa,potremmo dire e ora cercherò di parlarne, premettendo come sempre che lo farò in modo abbastanza, non dico superficiale, ma senza troppi particolari che potrete facilmente trovare su altri podcast di storia.

Ma iniziamo dal nome fascismo che deriva dai fasci littori, cioè da un’arma costituita da vari bastoni legati insieme. A questi bastoni era legata anche un ascia un’arma. Quest’arma era usata dai littori cioè da dei soldati o guardie che nell’antica Roma, secondo la tradizione, precedevano, cioè camminavano davanti al re e lo proteggevano. Il tutto si rifà quindi addirittura alla grandezza dell’antica Roma e già da qui si capisce la follia insita nell’ideologia fascista.

Nascita del fascismo…perchè? Perché ad un certo punto in Italia è sorto il fascismo?

Eh…bella domanda…

Beh le cause sono molteplici, una di queste è sicuramente la prima guerra mondiale in cui l’Italia anche se vittoriosa non aveva ottenuto quello che avrebbe voluto. Non aveva l’Istria (quella penisola che c’è vicino a Trieste)  che viene successivamente assegnata all’Italia con un trattato del 1920. In generale comunque la situazione economica non è buona, il debito pubblico è molto alto i costi della lunghissima guerra si fanno sentire. Ci sono manifestazioni e scioperi, operai e contadini organizzano manifestazioni e proteste. L’inflazione è molto alta e molti industriali e imprenditori hanno paura e sono preoccupati della situazione. Si verifica quello che viene chiamato “biennio rosso” in cui dopo proteste e scioperi gli operai ottengono aumenti di stipendio e diminuzione delle ore di lavoro. (biennio significa due anni, come triennio significa tre anni, poi c’è quadriennio quattro anni, si usa anche quinquennio….e poi decennio dieci anni…ventennio venti anni…..in genere per esempio per il fascismo si usa il termine di ventennio fascista).

Nel frattempo esattamente nel marzo del 1919 Benito Mussolini fonda diciamo quello che all’inizio si chiama il Movimento Fascista. Mussolini in precedenza (cioè prima) era un militante (cioè partecipava, militare significa far parte di un organizzazione) del partito socialista da cui però era stato espulso (cacciato via per le sue idee, espellere significa cacciare fuori da un luogo). Questo movimento diciamo attira le simpatie, l’interesse della borghesia e del ceto medio (per ceto si intende un certa parte della società, in questo caso imprenditori e professionisti che non hanno più un loro partito e che costituiscono appunto la borghesia).

 E arriviamo nel 1920, i fascisti incominciano ad usare la violenza nei confronti di circoli e organizzazioni socialiste e le autorità sono spesso tolleranti, non intervengono, lasciano correre si dice, (lasciar correre significa essere informati su attività illegali, non lecite ma non fare nulla per impedirle e punirle). Il movimento fascista attira simpatizzanti che lo sostengono. Nel 1921 Mussolini fonda formalmente il Partito Fascista. Ecco ora tralasciando le varie vicende politiche del partito diciamo… dirò solo che ad un certo punto i fascisti organizzano una marcia su Roma. Il re Vittorio Emanuele anziché opporsi, da l’incarico a Mussolini di formare un nuovo governo. Inizia così la strada per la dittatura. Che si completa due anni dopo.

Ma come si viveva poi durante il regime fascista?

A questa domanda posso rispondere solo per “interposta persona”, cioè solo riferendo quello che mi ha raccontato mio padre. Mio padre non si è mai iscritto al partito fascista. Anzi era un attivista era legato alla chiesa cattolica che aveva un’ associazione detta Azione cattolica.

Mi ha sempre detto che non era facile convivere con il regime. Ma lui era in una posizione un po’ privilegiata. Lavorava come operaio nei cantieri edili vicini a Milano e andava a studiare a Milano per ottenere il diploma di geometra.

Mi ha sempre detto che in Italia i fascisti hanno fatto anche cose utili alla comunità, hanno costruito ospedali (alcune strutture per la sanità sono ancora quelle dell’epoca fascista) e hanno istituito il “sabato fascista”, cioè la proibizione del lavoro di sabato.

A questo proposito c’è ovviamente una discussione in Italia, perché quando qualcuno dice che il regime fascista ha fatto anche cose buone e giuste, viene additato come “fascista”. Ovviamente non è così. Dire che i fascisti hanno fatto cose utili non significa essere fascisti ma solo prendere atto della realtà. E’ ovvio che il giudizio sul regime fascista in generale non può non essere negativo. Le cose diciamo “cattive” che hanno fatto, violenze, assassinii, brutalità, oppressione, le leggi razziali la mancanza di libertà sono enormemente di più di quelle positive.  

Il potere del partito fascista inizia infatti subito molto male. Viene assassinato dai fascisti Giacomo Matteotti, un esponente del partito socialista che aveva denunciato i brogli elettorali delle elezioni del 1924. (i brogli sono in pratica una truffa fatta durante le elezioni per far vincere un partito). Matteotti stava indagando anche sulla corruzione all’interno dello stato. In particolare per le tangenti (soldi non legali) che erano state pagate da alcune compagnie petrolifere per ottenere il permesso di sfruttare i giacimenti di petrolio in Italia.

In un celebre discorso in parlamento Mussolini si assunse la responsabilità dell’assassinio di Matteotti. Il suo coinvolgimento nell’omicidio è molto probabile. Gli assassini di Matteotti vennero processati, una prima volta, durante il regime fascista (con un processo farsa, cioè non fatto seriamente, e condanne molto lievi) e poi con un secondo processo dopo la fine della guerra e vennero condannati a vari anni di detenzione.

Ecco qui vorrei aprire una parentesi nel senso che vorrei parlare di un libro che Mussolini aveva letto (un libro di Gustav Le Bon che parla del fatto che la psicologia delle persone cambia radicalmente quando c’è la folla, cioè quando la responsabilità di un azione non è più individuale ma collettiva. In questo modo diciamo che il regime riusciva a far accettare alla gente, alle folle, anche le violenze.)

Ecco in questo caso probabilmente Mussolini applicava un po’ queste teorie e la gente non tutta ovviamente, in generale accettava queste violenze.

Un altro aspetto importante del fascismo è stato il voler creare un impero coloniale. Infatti i fascisti organizzano una spedizione in Africa per creare appunto un impero coloniale.

In realtà l’Italia aveva già incominciato alla fine del 1800 a occupare delle zone in Africa, in particolare in Somalia, in Eritrea e poi in Libia.

I fascisti volevano però ricreare un impero simile a quello romano espandendo le colonie a tutto il mediterraneo. Ovviamente queste campagne militari, soprattutto in Libia vennero fatte con un uso notevole della violenza, molti libici furono uccisi per tenere sotto controllo il territorio molto vasto della colonia. Alla base di tutto questo c’era ovviamente anche un ideologia razzista che considerava le popolazioni soggiogate inferiori.

Il regime fascista decide anche di invadere l’Etiopia e in un anno di combattimenti l’intero paese viene conquistato.

L’esperienza italiane delle colonie termina però fortunatamente, con la seconda guerra mondiale, l’Italia perde il controllo di tutte le sue colonie.

Il fascismo, radio Balilla e la propaganda del regime.

Durante il regime fascista la propaganda di stato era molto diffusa. Per incrementare l’ascolto della radio, un mezzo molto potente per la diffusione delle idee dei fascisti Mussolini, dapprima un po’ scettico sull’uso della radio, in un secondo tempo si convince dell’utilità di questo mezzo. La radio.  Viene così realizzata una radio venduta ad un costo politico (molto basso) di 600 lire. Così alcune famiglie italiane possono comperare la radio e la voce del partito arriva nelle case. Dobbiamo dire che questo progetto non ebbe proprio la diffusione che Mussolini sperava per varie ragioni.

Comunque tutte queste tecniche diciamo così fecero si che una parte della popolazione sosteneva il partito, c’erano tra la gente parecchie persone che ritenevano giuste le idee dei fascisti, anche se la maggioranza della popolazione non era contenta della situazione, ma diciamo la sopportava, non si ribellava, anche perché farlo non era affatto facile. D’altronde io credo che i tutti i regimi totalitari, anche moderni una parte della popolazione sostiene il dittatore, si convince che quello che fa è giusto, non si ribella, anzi lo apprezza, a volte ne fa un eroe.

Il regime aveva anche creato un’associazione per i giovani che inquadrati diciamo in questa organizzazione venivano chiamati “Balilla”, avevano una divisa e venivano ovviamente abituati a considerare il regime come una cosa buona e giusta.

Cosa non buona né giusta furono invece le famose “Le leggi razziali” con le quali si discriminavano gli ebrei molti dei quali furono deportati dall’Italia nella Germania nazista.

L’ultimo atto, l’apoteosi (il massimo) per l’Italia fu l’entrata in guerra a fianco della Germania. Mussolini voleva trarre vantaggio dai successi iniziali dei Nazisti per ottenere qualcosa. In realtà la partecipazione dell’Italia alla seconda guerra mondiale fu a dir poco, disastrosa. L’Italia non era preparata per una guerra, l’esercito era armato male e non c’erano soldi per finanziare un vera industria bellica.

Così, diciamo per fortuna, la guerra è stata la tomba del fascismo. Il regime si sfasciò e Mussolini venne ucciso dai partigiani mentre stava cercando di fuggire dall’Italia.

E così e’ finita l’epoca fascista in Italia.