LA NEVICATA DEL SECOLO

la-grande-nevicata

Se dovessi raccontarti quello che successe quel lontano inverno con toni drammatici potrei sembrarti retorico. Ma non vorrei essere così. Quell’anno il freddò inizio a farsi sentire già in novembre. E avrebbe potuto nevicare. Ma non andò così. In dicembre nevicò nel sud Italia, cosa insolita. Ma il “bello” sarebbe arrivato in gennaio.

A partire dal 4 gennaio, una massiccia ondata di gelo proveniente dalla Russia arrivò fino al Mediterraneo, avanzando con grande velocità, ma nessuno avrebbe potuto prevedere quello che accadde nei giorni successivi.

Nevicata nella notte del 15 gennaio a Milano

In un primo momento le nevicate si diffusero solo al sud e al centro Italia. Nevicò a Roma e a Napoli. Nei giorni successivi tra il 13 ed il 17 gennaio 1985, una depressione molto forte provocò quella che ancor oggi è ricordata a Milano come la nevicata del secolo.

Fu infatti la nevicata più forte del 20 ° secolo. In una sola nevicata continua caddero tra i 70 ed i 90 cm di neve. In alcune località il manto nevoso toccò i 120 cm, come a Varese.

Molte fabbriche dovettero chiudere per mancanza di materie prime. Infatti i camion non potevano più circolare e le merci non poterono arrivare a destinazione per diversi giorni. Nessuno sarebbe stato in grado di evitare tutto ciò. Gli eventi naturali , quando arrivano, si devono sopportare e in alcuni casi vanno accettati e ci si deve rassegnare alle conseguenze che provocano.

Molte auto rimasero bloccate nei cortili dei condomini. Le scuole rimasero chiuse per una settimana. Se la gente avesse previsto un evento del genere avrebbe preso provvedimenti portando le auto all’esterno. Ma quando qualcuno tentò di farlo era ormai troppo tardi, le uscite erano bloccate dagli accumuli nevosi.

E oltretutto chiunque si fosse messo sulle strade sarebbe rimasto a sua volta bloccato, tanta era la neve caduta. In alcuni casi neppure con le catene alle ruote sarebbe stato possibile circolare.

Sui tetti delle case l’accumulo di neve raggiunse altezze allarmanti e a Milano crollò il tetto di una struttura sportiva. In città furono messi all’opera molti spalatori che anche con badili cercarono di rendere agibili i marciapiedi ingombri di neve.

I tram in città furono bloccati per ore e nessun mezzo poteva circolare. Il freddo pungente creò uno strato di terreno ghiacciato (simile al permafrost della tundra artica) che rese impossibile per molti giorni i lavori nei cantieri edili dove erano incorso scavi e lavori di movimento terra.

Le cose avrebbero potuto peggiorare ancora ma fortunatamente dopo la nevicata le temperature si alzarono e nel giro di una settimana le cose migliorarono.

Oltretutto se i mezzi per spalare la neve non fossero stati mandati a Roma per aiutare quelle zone, le cose in Lombardia sarebbero state differenti. Si sarebbe potuto togliere la neve dalle strade in maniera tempestiva. E si sarebbe evitata la formazione di uno strato di ghiaccio che bloccò la circolazione dei mezzi.

Fu comunque un’esperienza anche positiva. Molti ragazzi si divertirono con le slitte nelle strade di campagna e nelle periferie. Qualcuno usò gli sci da fondo. Tutti camminavano in mezzo alla neve e si salutavano.

C’era una solidarietà che senza la nevicata non ci sarebbe stata. Senza quell’evento nessuno avrebbe camminato per le strade di solito invase dalle automobili.

PS. Studi italiano e vuoi migliorare la lingua rapidamente ?

Ho da poco creato una COMMUNITY GRATUITA DI STUDENTI DI ITALIANO dove condivido materiale e rispondo alle domande degli studenti.

Solo per poco tempo stiamo approvando nuovi membri.

Clicca il pulsante qui sotto per accedere e migliorare l’italiano insieme a tanti altri studenti!